Di Napoli mi mancherà il caffè ristretto e bollente del
mattino, gli schiamazzi in strada, le piazze bagnate di sole dove le persone e
l"arte si incontrano, il sacro e il profano, il teatro che ogni napoletano
si porta dentro, le sfogliatelle calde di metà mattinata, il sali e scendi dei
vicoli, da Spaccanapoli a Castel Sant'Elmo, il ragù con la scarpetta perché
"vi dovete consolare".
Di Napoli mi mancheranno i luoghi di cultura
ma anche i rioni con 3 persone sul motorino, i colori stridenti e i chiaroscuro,
gli aperitivi con il Vesuvio davanti, le serate sul lungomare, la pizza che ti
viene raccontata, il pesce crudo e una bottiglia di Falanghina ghiacciato.
Di
Napoli mi mancherà fare le 2 di notte in Piazza del Plebiscito ad ascoltare
musica , ballare con degli sconosciuti e incontrare gente di ogni nazionalità.
Di Napoli mi mancherà l'accoglienza degli amici che hanno scombussolato i piani
alle loro giornate per mostrarmi "la loro Napoli" (grazie Luigi
Bartalini).
Di Napoli porterò il ricordo della presentazione del mio libro a
Palazzo Serra di Cassano dove si è fatta la rivoluzione napoletana, i suoi
saloni che ubriacano di splendore, i suoi 350mila volumi, i quadri e gli
specchi.... Ma dove chi mi ha accolta mi ha fatto sentire nel salotto di casa
sua.
Di Napoli mi mancherà l'umorismo del tassista che mi ha regalato tante
risate prima di salire sul treno del ritorno. Di Napoli mi mancherà 'O core.
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